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Lettura Magistrale

Il contributo della Dermatologia Italiana nel progresso diagnostico del melanoma
L. Andreassi
Dipartimento di Medicina Clinica e Scienze Immunologiche
Sezione di Scienze Dermatologiche, Università degli Studi di Siena


 

Nonostante le conoscenze sul melanoma siano molto più ampie di un tempo, molti aspetti rimangono ancora da chiarire. In particolare, poco ancora sappiamo sulle cause che provocano questa neoplasia e modeste sono anche le possibilità terapeutiche quando il tumore è in fase avanzata. Per questi motivi, particolare importanza riveste la precocità della diagnosi, che assume rilevanza sia ai fini della prevenzione, sia sotto il profilo terapeutico.

Prima degli anni ’80 gli aspetti morfologici in grado di caratterizzare le lesioni pigmentarie erano ancora mal delineati. Un primo decisivo passo avanti venne compiuto con la messa a punto di un metodo relativamente semplice il cui acronimo (ABCDE) aiuta facilmente a ricordare le tappe che il procedimento diagnostico deve seguire. Nel corso di oltre venti anni di storia, i ben noti parametri di asimmetria, bordi irregolari, colore variegato, diametro maggiore di 6 mm ed evoluzione sono stati ripetutamente riesaminati e verificati ed oggi sono universalmente riconosciuti come elementi basali della formazione medica.

L’introduzione della dermatoscopia ha consentito di aumentare sensibilmente l'accuratezza diagnostica del melanoma. Questa tecnica consente di esaminare in modo molto dettagliato la distribuzione del pigmento nel contesto epidermico e nel derma superficiale, fornendo dettagli che permettono di apprezzare il pattern della lesione. Rispetto alle possibilità offerte dalla osservazione ad occhio nudo l’impiego della dermatoscopia ha permesso di migliorare sensibilmente l’approccio diagnostico. Questa affermazione si evince dai risultati di recenti lavori di metanalisi che hanno posto a confronto vaste casistiche, in cui la diagnosi è stata ottenuta rispettivamente con l’esame ad occhio nudo e con l’impiego della dematoscopia. In questo contesto la dermatologia italiana occupa un posto di primo piano, sia per il numero, sia per la qualità degli articoli pubblicati nelle riviste dedicate all’argomento. Grazie al contributo dei dermatologi italiani nel campo della dermatoscopia possiamo affermare che la diagnosi del melanoma, specialmente in fase precoce, è oggi molto più accurata di un tempo, con delle ricadute importanti sia nel versante terapeutico sia in quello preventivo.

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