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SESSIONE: Dermatologia Clinica

Il dermatologo ed il vaccino HPV
A. Di Carlo
Istituto Dermovenereologico S. Gallicano – IRCCS, Roma


 

Si conoscono oltre 120 genotipi di HPV della specie umana, distinti mediante tecnica PCR, non essendo il virus coltivabile. Per la loro maturazione completa gli HPV necessitano di tessuti epiteliali stratificati, tra cui quelli dell’area genitale che sono quindi sessualmente trasmessi (IST). L’ infezione può avvenire a livello genitale esterno (condilomi acuminati, genotipi 6,11), mentre nel caso del cancro della cervice è pressochè costante la presenza di genotipi HPV 16,18, cd oncogeni. Dal punto di vista bio-molecolare, nel primo caso l’HPV-DNA si replica in forma extra-cromosomica inducendo la formazione di lesioni papillomatose benigne, mentre nel secondo caso il DNA virale si integra in quello dell'ospite.

L’attuale generazione di vaccini preventivi HPV è basata sull’assemblaggio di proteine di rivestimento del virus HPV privato del DNA infettivo (VLP) allo scopo di ottenere una rapida ed efficiente risposta anticorpale (neutralizzante). I primi dati di follow-up mostrano che l’ effetto protettivo dura almeno 4-5 anni dopo la vaccinazione, in assenza di significativi effetti collaterali. Non conosciamo al momento la durata di tale effetto protettivo e se sono necessarie dosi di richiamo. Inoltre gli attuali vaccini non proteggono contro altri genotipi oncogeni di HPV ed a tale scopo sono in corso studi vaccini contenenti altre frazioni di L1. Inoltre questi vaccini non proteggono soggetti che al momento della vaccinazione sono già infettati. Tuttora in fase sperimentale è lo studio di un vaccino terapeutico.

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