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Tavola rotonda: SkinEco
 

La valutazione della ecodermocompabilità
A. Sparavigna

Vice-Presidente SKINECO


 

 

Data la sempre crescente attenzione nei riguardi delle tematiche ecologiche e di dermocompatibilità, il dermatologo moderno acquisisce un’ulteriore funzione di valutazione e consiglio per quanto riguarda i prodotti destinati al contatto con cute e mucose. Per essere ecodermocompatibile un prodotto dovrebbe contenere materie prime naturali o biologiche, non inquinanti, provenire da un ciclo produttivo a basso impatto ambientale, essere non aggressivo nei confronti di cute e mucose, essere confezionato con imballaggi degradabili o riciclabili, essere riconoscibile e fruibile (anche in termini di contenimento del costo) dall’utente. La valutazione di tutte queste caratteristiche è quindi multifattoriale e necessita di un approccio chimico, biologico, dermatologico e merceologico. In Europa sono presenti diverse organizzazioni che operano nel campo della certificazione biologica principalmente alimentare e da qualche anno anche cosmetica, oltre ad alcune associazioni di produttori di cosmetici ecologici, Ecocert in Francia, Soil Association in UK, BDIH in Germania, AIAB-ICEA in Italia. In mancanza di un disciplinare Europeo per la Cosmesi Naturale, che attualmente è in fase di sviluppo, le certificazioni sono diverse a seconda del Paese di attuazione. La sfida futura è pertanto quella di arrivare a standard comuni, come ad esempio fa Ecolabel, marchio di qualità ecologica dell'Unione Europea. Alle prove già implementate dagli organismi certificatori in campo biologico, vanno aggiunte valutazioni dermatologiche di tollerabilità, non aggressività, rispetto ed anche recupero della normalità dei parametri cutanei.

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