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Focus on: Acne
 

Orientamenti nella terapia dell’acne da lieve a moderata
V. Bettoli*, L. Mantovani, A. Borghi, S. Minghetti, A. Virgili
Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Ferrara
*Italian Acne Board (M. Barbareschi, V. Bettoli, G. Fabbrocini, D. Innocenti, G. Micali, G. Monfrecola, S. Veraldi)


 

L’acne lieve-moderata costituisce la parte predominante dei casi comunemente osservati in un ambulatorio dedicato all’acne. E’ evidente, quindi, l’importanza di un efficace approccio terapeutico viste le dimensioni epidemiologiche del problema.

Le lesioni elementari dell’acne possono essere schematicamente suddivise in non infiammatorie (NI), cioè comedoni aperti e chiusi, ed infiammatorie (I), papule e pustole; le prime rappresentano il presupposto indispensabile per lo sviluppo delle seconde.

Il trattamento di prima scelta per le lesioni non infiammatorie è costituito dai retinoidi topici, tuttavia, nella pratica clinica nella grande parte dei pazienti acneici si osservano entrambi i tipi di lesione, cioè la presenza contemporanea di comedoni e papule-pustole. In questo caso è indicato combinare, al retinoide, il benzoil perossido e un antibiotico, meglio se in associazione.

L’esperienza clinica insegna che in casi di media gravità, localizzati solo al viso, in pazienti di giovane età, mai trattati precedentemente, l’antibiotico topico, da solo o in associazione fissa (retinoide o benzoil perossido), forte della elevata concentrazione che può raggiungere a livello cutaneo, merita di essere preso in considerazione come prima scelta.

In caso di insufficiente risposta clinica, dopo 6-8 settimane, si consiglia di passare ad un antibiotico per via sistemica.

Infine, per garantire la massima efficacia del trattamento dell’acne lieve-moderata, è di rilevante importanza seguire alcune indicazioni di ordine generale:

  1. l’applicazione dei topici deve essere estesa a tutta l’area cutanea interessata dalla dermatosi e non sulle singole lesioni;
  2. l’aderenza al trattamento costituisce un elemento imprescindibile per il buon risultato terapeutico;
  3. le associazioni terapeutiche fisse sono preferibili in quanto riducono il numero delle applicazioni giornaliere;
  4. l’aderenza al trattamento deve essere sostenuta, specialmente, quando il quadro clinico migliora ed il paziente è portato a ridurre le terapie.
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