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CORSO: Terapia fotodinamica
 

Terapia fotodinamica e HPV in dermatologia
L. Mavilia, P. Cappugi*, P. Di Marco, G. Santoro
U.O.C. di Dermatologia, P.O. Cutroni Zodda, Barcellona P.G. (ME)
* Presidente Girtef, Firenze


 

Come è ben noto ai dermatologi, il trattamento delle lesioni da HPV è spesso difficile e talvolta frustrante; non esistono al momento mezzi per eliminare il virus in quanto tale e, pertanto, le tecniche di trattamento mirano a distruggere le cellule infettate dal virus. Il vero problema delle lesioni da papilloma virus umano è rappresentato dalle ricorrenze estremamente frequenti, dovute in parte a reinfezione, ma più spesso alla presenza di virus latenti: l’HPV è stato trovato in epiteli squamosi perilesionali normali, sia dal punto di vista clinico che istologico, fino ad 1 cm intorno all’area trattata; questo dato può spiegare l’alta frequenza di recidiva.

Per i motivi su esposti la PDT può rappresentare un approccio terapeutico innovativo, in quanto l’accumulo di ALA, e quindi la formazione di PpIX, si verifica nelle cellule infette, non solo nelle lesioni clinicamente evidenti, ma anche nella cute perilesionale, apparentemente indenne. E’ verosimile che la PDT possa colpire l’HPV attraverso un meccanismo indiretto mediante la distruzione selettiva delle cellule infettate attraverso la produzione di protoporfirina IX. E’ tuttavia verosimile ipotizzare anche l’attivazione di meccanismi di apoptosi delle cellule infettate e la compartecipazione del sistema immunitario, in quanto la flogosi prodotta dalla PDT potrebbe favorire l’azione delle citochine capaci di immunomodulare l’attacco alle particelle virali.

Verrà esposta in dettaglio la tecnica, i risultati personali e nella letteratura e le prospettive future della PDT nel campo delle verruche virali.

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