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SESSIONE INTERATTIVA: La mia ricetta per....

 

Vulvodinia
F. Bardazzi
U.O. di Dermatologia, Policlinico Sant’Orsola-Malpighi - Bologna


 

Per vulvodinia si intende un dolore vulvare cronico caratterizzato da bruciore, pizzicore, irritazione, fastidio ed infiammazione, che secondo i dati epidemiologici della letteratura coinvolge la popolazione femminile dal 3 al 15%. La vulvodinia può riconoscere diverse cause nella sua eziopatogenesi, come le vulvovaginiti micotiche recidivanti, i fattori iatrogeni, le infezioni da HPV-HSV2, l’alterata escrezione urinaria di ossalati, alterato tono muscolare del pavimento pelvico, alterata percezione sensoriale centrale e/o periferica, e un habitus psicologico-esistenziale particolare. Fra i criteri attualmente considerati per la diagnosi di vulvodinia vi è soprattutto il dolore o bruciore cronico riferito dalla paziente che è presente da più di tre mesi senza lesioni visibili. Attualmente si considera la distinzione delle vulvodinie in due sottogruppi, la vestibolite vulvare e la vulvodinia disestetica. Fra le possibilità terapeutiche della vulvodinia vi sono diverse pratiche, come il biofeedback, l’elettrostimolazione, l’elettrostimolazione antalgica, farmaci che bloccano la trasmissione nervosa, trattamenti medici e comportamentali, etc.

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