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Sezioni Dermatologia allergologica e professionale

Dermatiti da Contatto (D.A.C.)

DERMATITI DA CONTATTO: considerazioni introduttive
di Valerio Cirfera
DEFINIZIONE:
Si tratta di malattie molto frequenti, caratterizzate da un'infiammazione della pelle dovuta all'azione di alcune sostanze presenti nell'ambiente circostante, che vengono a contatto con essa e scatenano una reazione nota sotto il nome di eczema della pelle o dermatite eczematosa da contatto.

TIPI DI REAZIONE
Possiamo distinguere essenzialmente due tipi di reazioni da contatto.
La prima e' di tipo irritativo o di semplice arrossamento e la seconda e' di tipo piu' complesso in quanto la sostanza nociva, venendo a contatto con la pelle, determina una vera e propria reazione allergica. In alcuni casi, la sostanza che disturba la pelle viene attivata, o per cosi dire aiutata, a causare il danno, dalla luce solare e in questo caso la reazione viene chiamata fotodermatitica; in altri casi ancora il contatto e' particolare, in quanto la sostanza allergizzante o irritante, viene dapprima volatilizzata nell'aria e poi si deposita sulla pelle, come succede per esempio per i profumi in spray.

Quali soggetti, possono essere colpiti?

In linea teorica ognuno di noi puo' essere interessato, specie da una dermatite irritativa, ma in pratica sono colpiti solo alcuni individui, per esempio coloro che hanno una predisposizione genetica favorevole o particolari condizioni di debolezza della pelle, che viene così a perdere i suoi meccanismi di difesa contro gli insulti provenienti dal mondo esterno.
Circa il sesso, alla fine degli anni 60, erano piu' colpiti i maschi soprattutto in rapporto a contatti con sostanze usate in ambiente professionale; dagli anni 80 in poi le dermatiti da contatto hanno interessato di piu' le donne per l'aumento delle reazioni ad oggetti di bigiotteria, cosmetici e prodotti usati per le pulizie degli ambienti e degli oggetti casalinghi.


SOSTANZE NOCIVE
Per le reazioni irritative
si conoscono una marea di sostanze dotate di un forte potere di aggressione sulla pelle, che viene così ad essere danneggiata: ricordiamo sostanze prodotte dall'industria chimica, come saponi, detersivi, sostanze acide o alcaline e sali, tra cui la candeggina, i disinfettanti ambientali e disinfettanti della pelle, gli ipocloriti, le soluzioni alcoliche, l'acido salicilico comunemente usato per le conserve dei pomodori e i carburanti. Non possiamo poi dimenticarci dell'azione di sostanze vegetali come le piante urticanti, l'ortica e il cactus, il lattice di fico che provoca bolle sulla pelle, specie se essa viene esposta al sole e l'aglio stesso, cosi' usato in cucina e che puo' provocare forti arrossamenti se strofinato sulla pelle. Anche gli animali o loro prodotti possono causare gravi irritazioni come il contatto con le meduse, le punture di alcuni insetti come le vespe e le api, a volte responsponsabili di vere e proprie reazioni allergiche gravi. In ultimo e' nota l'azione dei cosiddetti agenti fisici sulla pelle, come i traumi, il caldo e il freddo eccessivo, la corrente elettrica, l'eccessiva esposizione al sole che puo' dare ustioni e ai raggi X.

Per le reazioni di natura allergica
le sostanze nocive sono anch'esse numerose e catalogate in ben definiti gruppi di sostanze.
Al primo posto come responsabilita' ci sono i metalli, come gli oggetti e le sostanze fatte da nichel, cromo, cobalto e mercurio; essi si trovano anche negli alimenti in tracce e questo è molto importante per la cura e la prevenzione delle dermatiti da contatto allergiche, dal momento che il paziente non deve venire a contatto con i metalli verso cui e' allergico, ma deve anche astenersi dall'ingerirli. Il nichel e' il metallo che piu' di tutti causa allergia sulla pelle e dal momento che esso si trova in quasi tutti gli oggetti di metallo e anche in cibi come frutta secca, legumi, cioccolato, asparagi, spinaci, pere, prugne e soprattutto alimenti in scatola, si capisce bene quanto sia difficile non venire a contatto con esso. Anche il cemento come i detersivi posseggono tracce di metalli, cosa che ci spiega il continuo aumento delle loro allergie. Altri agenti allergizzanti sono contenuti nei farmaci per uso locale, come lozioni e creme antibiotiche, disinfettanti, anestetici e antidolorifici.
Tra le sostanze coloranti, la piu' pericolosa e' la parafenilendiamina, presente per esempio nelle tinture nere per capelli e per vestiti.
I cosmetici sono un argomento che sempre piu' interessa, per la loro possibilita' nel dare reazioni allergiche; basti pensare al larghissimo uso che oggi giorno se ne fa a scopi di migliorare il proprio aspetto estetico, a partire dai saponi per finire ai profumi, ai prodotti per la cura della pelle e dei capelli. Altre sostanze allergizzanti li possiamo trovare ancora nelle piante, come l'ortica e alcune erbe dei prati e negli ortaggi, come aglio, cipolla, sedano e finocchio, responsabili talvolta e fortunatamente in rari casi,di reazioni allergiche per via interna. Infine, vanno ricordati i capi di vestiario e le scarpe con il loro contenuto in gomma, coloranti, metalli, cuoio e tessuti in fibre sintetiche, nonche' prodotti utilizzati nell'ambito dell'ambiente di lavoro, come gli olii idustriali, resine, solventi per colori e vernici, pesticidi, disinfettanti vari.


PATOGENESI DEL DANNO
Alcune di esse sono aggressive e scatenano un'infiammazione direttamente, arrivando perfino a ulcerare la pelle; altre, durante un primo contatto con la pelle, sensibilizzano il suo sistema di difesa, ossia lo mettono in uno stato di guardia o di allarme, il quale viene attivato se il contatto della sostanza dannosa con la pelle si ripete; la conseguenza e' che la pelle risponde con un'allergia, ossia con una serie di risposte infiammatorie contro la sostanza allergizzante, che sono così imponenti, che alla fine si ripercuotono sulla pelle stessa. Negli ultimi anni si e' parlato di reazioni allergiche a sostanze introdotte per via generale, responsabili prima di dermatiti da contatto: e' il caso per esempio dell'allergia ai metalli che in piccole tracce vengono ingoiati, con alimenti contenuti in scatolami o con alimenti introdotti con cucchiai e forchette; da ricordare ancora l'introduzione di farmaci come gli antibiotici e gli antinfiammatori.


SEGNI CLINICI
Sono variabili a seconda che la reazione sia nelle prime fasi (fasi acute) o perduri da molto tempo (fasi sub-acute o croniche) e comunque tutte caratterizzate da prurito piu' o meno intenso e conseguenti lesioni da trattamento.
Nelle fasi iniziali e acute si apprezza sulla pelle un arrossamento piu' o meno intenso, distribuito in chiazze nelle sedi di contatto; esso e' accompagnato da lesioni vescicolari puntiformi (lesioni eritemato-vescicolari) o da piccole bolle, che dopo rottura lasciano fuoriuscire un liquido chiaro e divengono cosi' essudanti.
Nelle fasi intermedie, dopo alcuni giorni, la pelle ed il liquido si secca, con formazione di crosticine e screpolature.
Infine, nelle fasi tardive, la pelle si puo' ispessire, diventare ruvida e possono comparire fastidiosissimi spacchi. La persistenza dei sintomi puo' essere responsabile di insonnia, disturbi nervosi e inappetenza; a volte le allergie da contatto possono complicarsi con infezioni della pelle, pero' facilmente curabili.


DIAGNOSI
Innanzitutto si deve chiedere al paziente il tipo e il modo con cui e' avvenuto il contatto per poi studiare le possibili sostanze responsabili, presenti nell'ambiente di lavoro oppure fuori di esso; poi bisogna annotare i sintomi e i segni della malattia e una volta sospettata la dermatite, è utile prescrivere i tests allergologici, in questo caso detti epicutanei perche' si applicano sulla pelle del paziente sottoforma di cerotti contenenti la sostanza sospettata e poi letti dopo 48-72 ore dal momento della loro applicazione.


TERAPIA
Una volta messa in evidenza la sostanza che causa la dermatite, punto fondamentale e' l'allontanamento di essa dalla pelle, ossia la prevenzione. Nel caso in cui le lesioni stanno gia' in atto, bisogna sfiammare la pelle, idratarla e combattere eventualmente la sua secchezza.
Di solito essa e' efficace nella maggior parte dei casi ed e' diversa a seconda della fase dell'eczema.

Fase iniziale in cui prevale l'essudazione e la congestione:
vanno benne gli impacchi con sostanze leggermente disinfettanti e astringenti come l'amuchina diluita in acqua all'1-3 per cento.

Fase intermedia in cui prevale la desquamazione:
vanno bene le sostanze antinfiammatorie per via locale come la pasta all'acqua a base di ossido di zinco ed i cortisonici leggeri in crema o pomata solo per alcuni giorni e da alternare con le creme basi.

Fase inoltrata in cui la pelle e' molto secca e ispessita:
vanno bene le sostanze molto ammorbidenti come la vaselina, l'urea e l'acido salicilco, magari alternate con cortisonici per pochi giorni.

In tutte le fasi, per via generale, sono utili i farmaci contro il prurito come gli antistaminici e anche sedativi se coesiste ansia e insonnia.


Dott. Valerio Cirfera
Specialista in Dermatologia e Venereologia a Lecce
Perfezionato in Valutazione del Danno alla Persona in Medicina Legale e delle Assicurazioni




 

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