CORSO SILD: Laser di base Generalità sui laser
Il meccanismo di interazione tra la radiazione laser e il tessuto biologico è estremamente complesso. Ogni fascio laser trasporta energia che può presentarsi in forma e in modi diversi che possono essere selezionati dall’operatore. Non è vero che a una maggiore energia assorbita dal tessuto corrisponde un maggior effetto terapeutico. E’ invece importante il modo in cui questa energia viene fornita al tessuto biologico, in particolare occorre tenere conto dei tempi e delle aree irradiate. I parametri da valutare sono quindi la densità di energia (fluenza) e l’intensità. A seconda dell’energia si possono distinguere differenti tipi di interazione e cioè interazione a intensità medio-bassa (interazione fotochimica e fototermica) e interazioni ad intensità alta ( rimozione del tessuto). L’interazione tra un’onda elettromagnetica e un mezzo biologico dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione e dalle proprietà ottiche del tessuto. La propagazione della radiazione luminosa può essere descritta tramite proprietà ottiche fondamentali quali riflessione, assorbimento, trasmissione e diffusione. I fenomeni di diffusione sono tanto più importanti quanto minore è la lunghezza d’onda mentre l’assorbimento è direttamente correlato all’esistenza dei cromofori. Tra questi l’acqua è il principale cromoforo dell’infrarosso e dell’ultravioletto mentre la melanina e l’emoglobina hanno un maggior potere di assorbimento nella regione della luce visibile. I principali tipi di interazione laser-tessuto sono effetti fotochimici, fototermici e fotomeccanici. Le interazioni fotochimiche più importanti sono la terapia fotodinamica e gli effetti biostimolanti. Gli effetti fototermici invece variano a seconda dei parametri laser selezionati. Gli effetti fotomeccanici si manifestano come impulsi di impressione e possono essere di tipo acustico o un’onda d’urto. | ||
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