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Focus on: Acne

La biopsia follicolare: una metodica non invasiva per lo studio dell'acne
A.Sparavigna
Direttore Ricerche Cliniche, Derming, Monza


 

Lo studio dei follicoli pilosebacei è fondamentale per la comprensione dei processi fisiopatologici che avvengono a questo livello e per la valutazione dell’attività comedolitica o comedogenica di farmaci e cosmetici. L’alterazione della cheratinizzazione nella parte inferiore dell’infundibolo dei follicoli sebacei è il processo iniziale per lo sviluppo del “microcomedone”. Questo è costituito da un iniziale accumulo di materiale corneo che porta a dilatazione follicolare ed è visibile solo microscopicamente. La biopsia di superficie con cianoacrilato fu introdotta nel 1971 da Marks e Dawber e successivamente rinominata “biopsia follicolare” da Kligman. Essa permette di valutare in modo rapido, accurato e non invasivo il contenuto dei follicoli sebacei. Del tutto recentemente, lavori della letteratura hanno messo in discussione quanto sappiamo sui meccanismi patogenetici dell’acne e soprattutto sulle modalità con cui essi si concatenano. La biopsia follicolare ad oggi risulta il metodo più utile per chiarire questi aspetti.

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