TAVOLA ROTONDA: Melanoma Total body photography + follow-up dermoscopico
Nell’ambito della prevenzione secondaria del melanoma, la crescente importanza conferita al riscontro di modificazioni nella morfologia clinico-dermoscopica di una lesione melanocitaria, ha fatto delle moderne tecniche di imaging un prezioso quanto diffuso strumento di studio e di monitoraggio delle lesioni pigmentate cutanee. In tal senso, si possono distinguere due approcci:
Se sulla concreta utilità della total body photography (TBP) vi è pressoché assoluta concordanza, non altrettanto si può dire della fotografia dermoscopica sequenziale di singole/multiple lesioni: da un lato alcuni lavori recenti sottolineano il ruolo della metodica nel riconoscimento precoce di melanomi “featurless”, altri, quali quello di Carli et al., avanzano viceversa dubbi sulla sua reale efficacia, in quanto, nell’esperienza degli Autori, l’attuale facilità di sottoporre a monitoraggio digitale le lesioni pigmentate espone all’“arruolamento” di un numero eccessivo di queste ultime, abbassando paradossalmente la “soglia di sospetto”. Sfortunatamente, per Carli la separazione tra lesioni ad alto rischio di misclassificazione (da inviare quindi immediatamente ad asportazione chirurgica) e lesioni a rischio più moderato (da monitorare) si rivela nella pratica clinica inaffidabile, con conseguente rischio di non sottoporre tempestivamente ad escissione un certo numero di melanomi. Alle problematiche del monitoraggio dermoscopico, alle differenti strategie che lo animano (monitoraggio a breve o a lungo termine), alla sua reale utilità, al rapporto costi/benefici viene riservata un’accurata disamina. | ||
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