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CORSO SIDEC: Tossina Botulinica

Trattamento dell’iperidrosi con tossina botulinica
M. Benci, Firenze


 

La tossina botulinica agisce anche sulle ghiandole sudoripare eccrine.

Le ghiandole sudoripare sono tubulari e le cellule secretorie sono circondate da cellule mioepiteliali che si contraggono quando stimolate dall’innervazione simpatica che usa l’acetilcolina come neurotrasmettitore.

L’iperidrosi, intesa come eccessiva sudorazione, può essere suddivisa in generalizzata e localizzata. La forma localizzata si evidenzia maggiormente alle ascelle, al palmo delle mani ed alla pianta dei piedi. Inoltre può essere identificata anche una forma di iperidrosi nella regione temporo-auricolare dopo stimolazione delle papille gustative (sindrome di Frey).

La concentrazione delle ghiandole sudoripare e la anormale quantità di sudore prodotto nell’area affetta vengono evidenziate con il test del sudore di Minor.

La pelle viene bagnata con liquido di Lugol; quando la pelle si è asciugata la parte viene cosparsa di polvere di amido (riso o patate), che determina delle zone bluastre al contatto diretto con il sudore.

Dopo aver individuato la zona da trattare, questa viene disegnata e suddivisa in piccoli quadrati di circa 1-2 cm2. Ogni quadrato viene infiltrato con una piccola quantità di soluzione.

Viene raccomandata l’iniezione intracutanea più superficiale possibile, in quanto la sostanza si può diffondere ad una distanza di 1-2 cm dal sito di iniezione.

L’infiltrazione intracutanea sembra offrire un miglior rapporto rischio-beneficio, diminuendo sensibilmente l’unico rischio importante che può avvenire a carico del palmo della mano, consistente in una debolezza muscolare transitoria.

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