CORSO SILD: Laser di base Trattamento laser delle lesioni vascolari
E’ ormai nota l’estrema efficacia di alcuni sistemi laser nel trattamento di lesioni vascolari di varia tipologia e localizzazione. Dal trattamento di anomalie vascolari come gli emangiomi di piccolo calibro in monoterapia con Nd:YAG e Dye laser o di medie/grandi dimensioni in terapia combinata (laser-chirurgia-terapia farmacologia) o come le malformazioni capillari meglio note come Port–Wine Stain trattate con Dye laser di nuova generazione. Anche l’introduzione della luce pulsata ha consentito il miglioramento o la risoluzione di forme, anche impegnative, di rosacea con prevalente componente teleangectasica e di Pecilodermia di Civatte dove le caratteristiche del reticolo vascolare fine e superficiale rendevano problematico qualsiasi trattamento laser alternativo. Il laser Nd:YAG long pulse ha confermato la sua estrema efficacia nel trattamento delle angectasie degli arti inferiori nonostante le maggiori difficoltà, legate a vari fattori, rispetto al trattamento laser delle lesioni vascolari del volto. Le angectasie degli arti inferiori sono infatti localizzate a vari livelli di profondità, contrassegnate da un diametro maggiore, differente struttura e caratteristiche specifiche di emodinamica. La grande capacità di penetrazione e la specifica selettività per il cromoforo emoglobina caratteristiche del laser Nd:YAG, consentono di ottenere, nonostante queste difficoltà, ottimi risultati. E’ però necessario seguire uno specifico protocollo ed un approccio ben definito secondo il quale, dopo un attento esame obbiettivo e strumentale, nel caso di teleangectasie “non isolate”, le varici dei vasi più grossi vengono rimosse chirurgicamente, sclerotizzati in ordine decrescente i vasi fino al finissage con laser delle teleangectasie residue. Nel caso di trattamento primario delle teleangectasie “isolate” il nostro protocollo di indagine eco-doppler delle teleangectasie degli arti inferiori si articola su tre livelli: 1) esame standard delle vene dell’arto inferiore; 2) esame delle vene che drenano le regioni interessate dalle teleangectasie; 3) esame diretto delle teleangectasie con sonde di almeno 10 MHz di frequenza e con apparechiature opportunamente regolate sia in fase di acquisizione che di post-processing, in modo da ottimizzare le immagini provenienti dai tessuti superficiali. Riportiamo la nostra esperienza sull’utilizzo delle nuove tecnologie laser ed in particolare dei nuovi sistemi a Nd:YAG (Deka-M.E.L.A., Fireze) con ampia modulazione della fluenza, aumento del diametro dello spot e soprattutto gestione della durata, dello splitting e della forma dell’impulso. I risultati ottenuti confermano i dati della letteratura ed indicano nel trattamento delle teleangectasie degli arti inferiori, applicando i nuovi parametri operativi dei laser Nd:YAG di ultima generazione, una ulteriore ottimizzazione della procedura e migliori risultati E’ necessario ricordare che un corretto trattamento delle teleangectasie non dovrebbe prescindere da un loro inquadramento anatomico e, ove posibile, emodinamico della “patologia del piccolo”(1-3). | ||
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