Corso Dermatologia Legale L’errore medico
La professione medica è giuridicamente un’attività autorizzata che comporta, ai fini del suo espletamento, l’accettazione di un ragionevole livello di rischio. Il sanitario deve adottare tutti i mezzi e gli accorgimenti che, secondo la coscienza sociale, necessitano per conseguire il risultato richiesto dal creditore (ovvero il paziente). Discostandosi da tale comportamento il medico incorre in colpa, lieve o grave, e risponde in entrambe le ipotesi che si vengano a prospettare. La continua crescita del contenzioso giuridico per malpractice ha portato l’opinione pubblica a identificare nell‘errore medico una delle principali cause dell’attuale "malasanità". Al di là di qualsiasi umana comprensione per la fallibilità del medico, come di qualunque altro professionista, si pretende giustamente da lui l’assoluta assenza di errori o, quantomeno, la loro minimizzazione a livelli tali da non arrecare alcun danno significativo per la salute del malato. Ma, se da un lato l’attività medica, che nelle sue manifestazioni (prevenzione, prognosi, diagnosi, intervento, trattamento terapeutico), ha negli ultimi anni guadagnato, grazie al progresso tecnologico, in efficienza e precisione, dall’altro ha involontariamente agevolato l’innalzamento delle aspettative dei pazienti, talora a livelli illusori così alti da ritenere scontati sia l’infallibilità della medicina che quella del medico. Ma se la colpa e la responsabilità presuppongono un errore, è pur vero che non tutti gli errori medici sono comunque sintomatici di colpa. La problematica degli errori ha, in ogni modo, portato a una giuridicizzazione del fenomeno, lasciando in ombra le forti valenze etiche che dovrebbero essere prioritarie. E’ infatti dal disvalore morale (che l’errore medico comporta) che discendono il risarcimento del danno (in sede civilistica) o la punizione del colpevole (in sede penalistica). Tralasciando le pur giuste implicanze giuridiche, disquisendo di "errore" in Medicina, occorre tenere distinte quattro evenienze, che costituiscono altrettanti paradigmi etici, la cui valutazione deve essere differenziata: errore di tipo conoscitivo, applicativo, operativo o migliorativo.
RIFERIMENTI 1) Barni M.: Diritti-Doveri.Responsabilità del medico:dalla bioetica al biodiritto, 1999. Giuffrè ed., Milano | ||
Martedì 16 | Mercoledì 17 | Giovedì 18 | Venerdì 19 | Sabato 20 | Poster |