Corso Dermatologia Legale Trattamento chirurgico-estetico di base G. Londei, Padova
Negli ultimi anni, è sicuramente aumentata la richiesta, da parte di pazienti mossi quasi esclusivamente da motivazioni estetiche, di rimozione di neoformazioni cutanee. Si tratta in genere di lesioni benigne vegetanti, nodulari o cistiche, di lipomi cutanei e di nevi melanocitici, non sempre interessanti il viso, come prevalentemente avveniva in passato. Talvolta invece, pur trattandosi di piccole neoformazioni maligne, ma non valutate inizialmente come tali dal paziente, soprattutto in localizzazioni particolari, viene richiesta una risoluzione che privilegi esclusivamente il risultato estetico; è il caso di piccoli carcinomi baso o spinocellulari, lentigo maligne o nevi dispastici del volto. Soprattutto in questi casi è fondamentale la conoscenza e l’utilizzo di tecniche di chirurgia estetica, spesso di semplice esecuzione, che permettono da un lato di garantire la radicalità, e dall’altro consentono comunque di ottenere apprezzabili risultati sul piano estetico-funzionale. Nell’immaginario collettivo, l’asportazione di una lesione cutanea, praticata da un chirurgo estetico, non può e non deve lasciare un esito cicatriziale. Un atto chirurgico avrà invece sempre un esito cicatriziale, che potrà essere tanto meno evidente quanto maggiore sarà l’abilità dell’operatore, ma che in realtà dipenderà anche dalle risposte riparative e reattive del paziente. Fondamentale è il rapporto medico-paziente ed il consenso informato, sottolineando eventuali rischi o possibilità di parziali insuccessi estetici, anche in caso di interventi ambulatoriali, apparentemente banali. Con l’ausilio di immagini e filmati, verranno descritti e commentati:
La conoscenza ed il corretto utilizzo di tali metodiche permettono di ottenere significativi risultati, contribuendo ad elevare il livello qualitativo del bagaglio professionale del dermatologo nella pratica chirurgica. | ||
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