CORSO: EMERGENZE IN DERMO-ALLERGOLOGIA

Reazioni avverse cutanee da farmaci
L. Atzori, N. Petrini

Le reazioni avverse cutanee rappresentano uno degli effetti indesiderati più comuni in corso di terapia farmacologica sistemica e costituiscono spesso causa di ricovero o complicanza in corso di ricovero ospedaliero. L’incidenza di tali reazioni non è per il momento destinata a ridursi, in quanto con l’aumento della vita media e con l’incremento costante del numero di prodotti farmaceutici sul mercato è prevedibile un proporzionale aumento delle segnalazioni, così come delle varietà di reazioni possibili per uno stesso farmaco. Il rischio di sviluppare una reazione avversa aumenta con l’età dei pazienti e proporzionalmente al numero di farmaci assunti, condizioni che in genere nell’anziano si sommano. La diagnosi di reazione avversa da farmaci costituisce un problema complesso, per via delle scarse conoscenze dei meccanismi patogenetici e per la mancata disponibilità di mezzi diagnostici predittivi, soprattutto quando l’esposizione contemporanea a più farmaci rende difficile discriminare quale sia il farmaco effettivamente responsabile della reazione. Nonostante le reazioni mostrino nella maggior parte dei casi un decorso benigno, tendente all’autorisoluzione, il mancato riconoscimento e sospensione del farmaco responsabile causa un progressivo peggioramento del quadro clinico, con indici di mortalità elevata. Nelle forme gravi inoltre, l’allontanamento del farmaco responsabile e le terapie di supporto spesso non sono sufficienti per interrompere il processo di autoaggressione. Alcuni quadri clinici di non facile riconoscimento, così come la severità e l’estensione delle reazioni cutanee in pazienti anziani sono condizioni che richiedono un precoce intervento dello specialista dermatologo ai fini della tempestiva e corretta diagnosi. L’assenza di linee guida e di protocolli terapeutici specifici, rende ancora più difficile il compito del medico, la sola figura professionale in grado di valutare l’impiego dei farmaci in condizioni di uso corrente, esposti a tutte quelle variabili interindividuali di cui non si tiene abitualmente conto nelle sperimentazioni cliniche.