barra1

Ring: ma cos’è il nevo displastico?

Benigno, maligno o… casistica clinico-dermoscopica
Saturnino Gasparini*, Crupi Agostino, Novara
*Coordinatore G.I.D. (Gruppo Italiano di Dermoscopia dell‘A.I.D.A.)


 

La dermoscopia rappresenta attualmente la metodica diagnostica più importante per l’analisi in vivo delle lesioni pigmentate cutanee ed in particolare per la diagnosi precoce del melanoma.

Grazie a questa metodica la capacità di differenziare le lesioni sospette da quelle benigne è notevolmente migliorata . Sono stati identificati,infatti, pattern dermoscopici riconducibili a lesioni pigmentate benigne che consentono nella maggior parte dei casi di evitare la biopsia escissionale o incisionale. Ugualmente, sono osservabili criteri di malignità che inducono alla decisione di asportare la lesione.

Non sempre,tuttavia, le cose sono semplici: esistono pattern dermoscopici sede-specifici che richiedono una particolare attenzione e competenza,criteri dermoscopici comuni a più lesioni e pattern talora indistinguibili.

La capacità di valutazione e di conseguenza il corretto management delle lesioni sottoposte ad indagine dermoscopica sono strettamente correlati al livello di esperienza dell’operatore. Di qui l’importanza,per gli utilizzatori della metodica, di partecipare a corsi teorico-pratici di demoscopia e soprattutto la necessità di affinare le proprie capacità diagnostiche mediante sessioni interattive di casistica dermoscopica .

In questa sessione i partecipanti potranno osservare numerosi casi clinico-dermoscopici

sia didattici che di difficile interpretazione,valuteranno con l’ausilio del tutor la natura delle lesioni e decideranno la loro gestione.

Martedì 16

Mercoledì 17

Giovedì 18

Venerdì 19

Sabato 20

Poster

 

SALA PLENARIA

 

SALA PLENARIA

 

SALA PLENARIA

 

SALA A

 

SALA B

 

SALA C

 

SALA PLENARIA

 

SALA A

 

SALA B

 

SALA PLENARIA

 

POSTER