Peeling chimici: rischio ed implicazioni medico-legali Coordinatori Nazionali AIDA-GIDEL (Gruppo Italiano Dermatologia Legale)
L’incremento assoluto degli interventi estetici negli ultimi anni è correlato all’aumento relativo del rischio medico (RM) e medico–legale (RML) in materia, e quindi all’aumentata probabilità di eventi avversi, causati nella prima evenienza (RM) da fattori non imputabili all’operatore e nella seconda (RML) da comportamenti colposi o dolosi di questo ultimo. I peeling chimici rappresentano uno degli interventi dermo-estetici ambulatoriali più richiesti ed eseguiti, per cui è interessante analizzare i parametri che ne influenzano l’ottimale riuscita e i criteri valutativi di giudizio, in caso di eventuale errore colpevole dell’operatore, cagionante danno ingiusto alla persona. La prestazione d’opera professionale nei peeling risente essenzialmente:
Si propone quindi una classificazione valutativa dei peeling, sulla base della loro difficoltà intrinseca, in se e per se considerata, a prescindere dall’abilità, dalla competenza tecnica, dall‘esperienza, dalla prudenza e dalla diligenza professionale dell’operatore, indipendentemente dall’entità del danno potenzialmente scaturibile da una non perfetta esecuzione. Tale valutazione è finalizzata alla corretta applicazione, in ambito giudiziario, dell’art. 2236 del codice civile, secondo cui “se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d'opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o di colpa grave e inescusabile”.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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