Corso SILD: I laser nella patologia Introduzione alla fisica dei laser
Principi basilari: le peculiari caratteristiche della luce laser (monocromaticità, coerenza, collimazione) sono strettamente legate ad alcune componenti fondamentali dell’apparecchiatura:
I laser si distinguono in base alla durata di emissione in:
Interazioni laser-tessuto: dipendono da diversi parametri:
Lunghezza d’onda e caratteristiche del tessuto da irraggiare: determinate lunghezze d’onda vengono assorbite in maniera selettiva da specifiche molecole contenute nei tessuti (target o cromofori). Tale assorbimento genera calore per conversione dell’energia luminosa in energia termica (teoria delle fototermolisi selettiva) determinando una distruzione del target stesso. Tempo di esposizione del tessuto al raggio laser e durata di impulso: una struttura biologica riscaldata impiega un determinato tempo a raffreddarsi cedendo calore. L’effetto distruttivo del laser è possibile solo se la durata dell’impulso laser è minore del tempo di rilascio termico (trt), cioè del tempo in cui la struttura impiega a perdere il 50% del calore.Il calore viene perso per conduzione termica, passando da un’area a temperatura maggiore ad una con temperatura minore. A parità di densità d’energia ,l’entità del danno termico (riscaldamento, coagulazione, vaporizzazione, carbonizzazione) dipenderà dalla durata del tempo di irraggiamento. Lo sviluppo di calore non è l’unico meccanismo in cui la luce laser esercita i suoi effetti lesivi, esistono anche un effetto fotomeccanico ed uno fotochimico. Potenza erogata e dimensioni dello spot: gli effetti tissutali dipendono anche dalla concentrazione di fotoni all’interno del raggio laser , cioè dal rapporto tra potenza dello strumento e diametro dello spot. | ||
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