Corso AIDA-GISP Peeling chimici: aspetti generali (classificazione e tipologia)
Con il termine “peeling”, (dall’inglese to peel = sbucciare, pelare), si definisce una metodica che consiste nell’applicazione di una o più sostanze chimiche, (in immediata o ritardata successione), in grado di indurre una reazione esfoliativa più o meno marcata, ed il successivo processo di rigenerazione tissutale. Gli effetti delle sostanze chimiche utilizzate vanno dal semplice distacco dello strato corneo a vistose reazioni infiammatorie del derma; dipendono da svariati fattori e da alcune variabili, in grado di determinare la consistenza dell'effetto di penetrazione e quindi i livelli di profondità raggiungibili. L’utilizzo prevalente di questa tecnica è in ambito clinico-estetico. Gli effetti terapeutici, che sono poi il risultato degli eventi istopatologici indotti, sono determinati da: distruzione dell'epidermide e di parte del derma, aumento dell’attivita’ mitotica dello strato germinativo, riepitelizzazione, a partenza annessiale e forte stimolazione fibroblastica e neoformazione di collagene. La classificazione dei peeling si basa sui livelli di profondità raggiungibili dall’agente chimico usato e sugli eventi istologici indotti dallo stesso o anche sulla tipologia. La sede elettiva di trattamento è il viso. E’ possibile comunque trattare anche altre aree. Il giorno in cui viene effettuato il peeling, la cute non deve essere sottoposta a make-up né a rasatura ed i pazienti non devono usare profumi o dopo-barba. I capelli vanno raccolti con una fascia o una cuffia monouso. Per evitare che eventuali sgocciolamenti possano provocare danni congiuntivali, è opportuno coprire inizialmente le aree orbitarie con batuffoli di cotone imbevuti d'acqua e strizzati. La selezione dei pazienti deve essere accurata ed è necessario avere più di un colloquio, per valutare, al di là delle indicazioni clinico-estetiche, il grado di motivazione e le aspettative dei soggetti da trattare. Vanno fornite chiare e non illusorie spiegazioni, comprensive delle eventuali complicanze che possono verificarsi, e delle metodiche alternative. Sono queste le condizioni che poi determinano il consenso informato.
BIBLIOGRAFIA
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