Corso Dermatologia Vascolare “Terapia Elastocompressiva”

Corso di Flebologia
R. Moretti

Negli ultimi anni l’uso costante ed attento dell’ecodoppler ha permesso la comprensione dell’emodinamica venosa come mai era stato possibile in precedenza. Nuove intuizioni si sono fatte strada nel campo della flebologia, permettendo l’applicazione di nuove tecniche. Molte delle convinzioni precedenti sono state smentite e finalmente siamo riusciti a comprendere la base fisiopatologia su cui poggiano alcune terapie, estremamente utili ma totalmente empiriche, come l’elastocompressione. Oggi è indispensabile conoscere l’emodinamica per poter comprendere i meccanismi alla base dell’ulcera da ipertensione venosa e applicare un corretto bendaggio elastocompressivo.

Altra conoscenza indispensabile è quella dei materiali atti a realizzare l’elastocompressione, sia fissa che rimovibile, con ampia scelta sul mercato ma purtroppo non sempre di ottima qualità, con diverse indicazioni, caratteristiche, tecniche di applicazione, etc.etc. che non sempre sono facilmente intuibili e che necessitano di essere valutate personalmente da chi applica il bendaggio.

Assolutamente da non trascurare è la realizzazione pratica del bendaggio fisso, che apparentemente potrebbe sembrare di semplice esecuzione, ma che in realtà nasconde insidie che possono creare gravi problemi al paziente, anziché risolverli. La manualità può essere acquisita solo con la pratica diretta, seguendo i consigli di un tutor che assista l’operatore durante la realizazione del bendaggio, e che, oltre ad insegnare la tecnica corretta, illustri quei piccoli accorgimenti, frutto della pratica quotidiana, che evitano inutili complicazioni e che permettono di non rimuovere il bendaggio per sette, quindici, e talvolta ventun giorni, secondo le necessità.

L’obiettivo di questo corso è l’apprendimento, teorico e pratico, dei punti precedentemente illustrati, fino al raggiungimento di una accettabile manualità nel realizzare i più comuni bendaggi nell’ulcera flebopatica.