RECENSIONE SULLA SESSIONE DI DERMATOLOGIA LEGALE
DEL CONGRESSO AIDA 2007
Dal 20 al 23 Giugno 2007 si è svolto con successo presso il Centro
Congressi Palace Hotel di Bari il XVI Congresso Nazionale dell’Associazione
Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA). Nell’ambito del congresso,
la sessione di Venerdi 22 Giugno è stata dedicata agli aspetti legali
della disciplina e professione dermatologica. La sessione, di
particolare interesse per l’importanza e la rilevanza dei temi trattati, è
stata moderata con maestria dal chirurgo plastico Pier Francesco Cirillo di
Roma. Il Dermatologo Valerio Cirfera, di Copertino (Le), Coordinatore
Nazionale del Gruppo Italiano di Dermatologia Legale (AIDA-GIDEL, sito
ufficiale www.dermatologialegale.it), ha aperto i lavori con la
presentazione della prima classificazione italiana delle forme invalidanti
della psoriasi, riferite alle varianti cliniche della malattia, che più
delle altre sono causa di notevoli sofferenze per i pazienti che ne
sono affetti. Il lavoro presentato al congresso ha la finalità di mettere
in rilievo i diritti di tutela dei pazienti, mediante il riconoscimento
del loro stato di invalidità. E’ stato il Dott. Giancarlo Toma,
medico-legale di Maglie (Le), a focalizzare l’attenzione sui concetti
generali di invalidità e di inabilità in riferimento alla riduzione della
capacità lavorativa da parte dei pazienti psoriasici, alcuni dei quali
erano presenti anche in sala. E’ seguito l’intervento dell’avvocato Paolo
Vinci (Milano) esperto di responsabilità sanitaria, il quale ha
presentato un interessante lavoro sul diritto del paziente dermatologico ad
essere adeguatamente informato sugli effetti curativi dell’intervento
medico o medico-chirurgico propostogli dal proprio medico di fiducia per la
terapia della sua malattia. Ormai è sufficientemente acclarato che il
medico o il chirurgo non può effettuare una cura se non prima il
paziente abbia dato il proprio consenso e tale autorizzazione all’intervento
non è valida se non è preceduta dai chiarimenti che il medico ha il
dovere di fare al suo paziente. La discussione ha toccato un argomento
molto caro ai dermatologi pratici, ossia quello inerente la necessità o
meno della richiesta e dell’acquisizione del consenso informato per ogni
seduta di trattamento nell’ambito di un singolo e ben determinato
intervento estetico o terapeutico classico svolgentesi in più fasi temporali
e si è convenuto, con accordo interdisciplinare, sulla superfluità di
tale richiesta, essendo sufficiente l’acquisizione del consenso una
sola volta, all’atto della prima seduta, fermo restando il diritto del
paziente-cliente di poterlo negare nel proseguio delle sedute di
trattamento per una qualsivoglia ragione. La sessione di dermatologia legale si
è conclusa con il dibattito tra i relatori e il pubblico presente,
discussione a cui ha partecipato anche un altro legale salentino,
l’avvocato Cosimo Prete.
Prof. A. Tarsi
Giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno
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