Tribunale di Pescara Danno estetico preesistente molto grave? Niente risarcimento
Il Tribunale di Pescara ha respinto la domanda di risarcimento del danno permanente avanzata da una paziente
nei confronti di un Ente Ospedaliero che, dopo averla sottoposta a delle cure per avere riportato a seguito
di una caduta una ferita alla gamba, le aveva provocato un’infezione alla gamba stessa. Nel caso di specie i
sanitari avevano sottoposto la ferita a suturazione impedendo così un adeguato drenaggio e costringendo
la paziente a sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico. Il Tribunale, tuttavia, ha affermato che
"con riferimento alla domanda volta al riconoscimento di un danno da invalidità permanente nella
fattispecie (…) non vi è convincente prova che detto secondo intervento abbia contribuito ad aggravare
le conseguenze estetiche e funzionali dell’attrice derivanti dal pregresso sinistro". Ciò in quanto
nella consulenza d'ufficio "non vi sono elementi dai quali potersi desumere, con apprezzabile grado
attendibilità che per l'attrice, in assenza del successivo intervento, le conseguenze negative, sotto
il profilo della invalidità permanente, sarebbero state apprezzabilmente minori". "In merito si deve
sottolineare" - continua sempre il Giudicante - "che le lesioni subite in occasione della caduta erano
già di notevole entità, in quanto all’attrice venne refertata una ferita lacero contusa con interessamento
facciale muscolo sartorio: una ferita quindi non certo superficiale e limitata, e che certamente
di per sé era idonea a cagionare esiti cicatriziali e modeste alterazioni della sensibilità". Di
qui la condanna dell'Ente Ospedaliero solo al risarcimento dei danni da invalidità temporanea e
parziale conseguenti all’intervento subito dall'attrice. (Si ringrazia l'Avv. De Rosa per avere
segnalato la sentenza ed avere trasmesso il testo integrale).
Fonte: studiocataldi.it
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