TABELLA LEGISLATIVA DEL DANNO BIOLOGICO - ART. 5 LEGGE 5 MARZO 2001, N. 57
TABELLA LEGISLATIVA DEL DANNO BIOLOGICO - ART. 5 LEGGE 5 MARZO 2001, N. 57
per invalidità valutate da 1% a 9% della invalidità permanente totale 100%
"La Riforma del Danno all'essere Umano: Le novità legislative sul danno biologico e sulle nuove procedure assicurative"
Roma, 4 aprile 2001 Camera dei Deputati - Sala del Cenacolo
N.B.: La tabella legislativa disciplina esclusivamente il risarcimento dei danni alla persona di lieve entità
derivanti da sinistri conseguenti alla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti avvenuti dalla data 5
aprile 2001 - La legge 57/2001 non ha efficacia retroattiva. La legge non disciplina i danni alla persona da
illecito civile che rimangono regolati dalle originarie tabelle in uso. La legge non prevede criteri tabellari
medico-legali di riferimento che dovranno essere stabiliti dal Ministero della Sanità.
Estratto dell'Art. 5
(Modifiche al decreto-legge n. 857 del 1976 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 39 del 1977)
I commi primo, secondo e terzo dell'articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1977, n. 39, sono sostituiti dai seguenti: "Per i sinistri con soli danni a
cose la richiesta di risarcimento, presentata secondo le modalità indicate nell'articolo 22 della legge 24 dicembre
1969, n. 990, e successive modificazioni, deve essere corredata dalla denuncia secondo il modulo di cui all'articolo
5 del presente decreto-legge e recare l'indicazione del luogo, dei giorni e delle ore in cui le cose danneggiate sono
disponibili per l'ispezione diretta ad accertare l'entità del danno. Entro sessanta giorni dalla ricezione di tale
documentazione, l'assicuratore formula al danneggiato congrua offerta per il risarcimento ovvero comunica i motivi
per i quali non ritiene di fare offerta. Il termine di sessanta giorni è ridotto a trenta quando il modulo di denuncia
sia stato sottoscritto dai conducenti coinvolti nel sinistro. L'obbligo di proporre al danneggiato congrua offerta
per il risarcimento del danno, ovvero di comunicare i motivi per cui non si ritiene di fare offerta, sussiste anche
per i sinistri che abbiano causato lesioni personali o il decesso. La richiesta di risarcimento deve essere presentata
dal danneggiato o dagli aventi diritto con le modalità indicate al primo comma. La richiesta deve contenere la
descrizione delle circostanze nelle quali si è verificato il sinistro ed essere accompagnata, ai fini dell'accertamento
e della valutazione del danno da parte dell'impresa, dai dati relativi all'età, all'attività del danneggiato, al suo
reddito, all'entità delle lesioni subite, da attestazione medica comprovante l'avvenuta guarigione con o senza postumi
permanenti o, in caso di decesso, dal certificato di morte. L'assicuratore è tenuto a provvedere all'adempimento del
predetto obbligo entro novanta giorni dalla ricezione di tale documentazione. Il danneggiato non può rifiutare gli
accertamenti strettamente necessari alla valutazione del danno alla persona da parte dell'impresa.
L'assicuratore è tenuto al rispetto dei diversi termini stabiliti dai commi primo e secondo anche in caso di sinistro
che abbia determinato sia danni a cose che lesioni personali o il decesso. In caso di richiesta incompleta,
l'assicuratore, ove non possa per tale incompletezza formulare congrua offerta di risarcimento, richiede al
danneggiato entro trenta giorni dalla ricezione della stessa le necessarie integrazioni; in tal caso i termini di
cui ai commi primo e secondo decorrono nuovamente dalla data di ricezione dei dati o dei documenti integrativi".
In attesa di una disciplina organica sul danno biologico, il risarcimento dei danni alla persona di lieve entità,
derivanti da sinistri conseguenti alla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti avvenuti successivamente
alla data di entrata in vigore della presente legge, è effettuato secondo i criteri e le misure seguenti:
a titolo di danno biologico permanente è liquidato per i postumi da lesioni pari o inferiori al 9 per cento
un importo crescente in misura più che proporzionale in relazione ad ogni punto percentuale di invalidità;
tale importo è calcolato in base all'applicazione a ciascun punto percentuale di invalidità del relativo
coefficiente di cui all'allegato A annesso alla presente legge. L'importo così determinato si riduce con il
crescere dell'età del soggetto in ragione dello 0,5 per cento per ogni anno di età a partire dall'undicesimo
anno di età. Il valore del primo punto è pari a lire un milione duecentomila;
a titolo di danno biologico temporaneo è liquidato un importo di lire settantamila per ogni giorno di inabilità
assoluta; in caso di inabilità temporanea inferiore al 100 per cento, la liquidazione avviene in misura
corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno.
Agli effetti di cui al comma 2, per danno biologico si intende la lesione all'integrità psicofisica della
persona, suscettibile di accertamento medico-legale. Il danno biologico è risarcibile indipendentemente
dalla sua incidenza sulla capacità di produzione di reddito del danneggiato.
Fatto salvo quanto previsto dal comma 2, il danno biologico viene ulteriormente risarcito tenuto conto delle condizioni soggettive del danneggiato.
Con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale
e con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, si provvede alla predisposizione di
una specifica tabella delle menomazioni alla integrità psicofisica comprese tra 1 e 9 punti di invalidità.
Gli importi indicati nel comma 2 sono aggiornati annualmente con decreto del Ministro dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, in misura corrispondente alla variazione dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai ed impiegati accertata dall'ISTAT.
L'ottavo comma dell'articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, convertito, con modificazioni,
dalla legge 26 febbraio 1977, n. 39, è sostituito dai seguenti: "L'inosservanza da parte dell'impresa assicuratrice
dei termini prescritti dal presente articolo comporta:
in ordine alla omessa richiesta di integrazione della richiesta di risarcimento incompleta la sanzione pecuniaria da lire
un milione a lire tre milioni;
in ordine alla omessa formulazione dell'offerta, all'omessa comunicazione dei motivi della mancata offerta o
all'omessa corresponsione della somma offerta, che si protragga per oltre centoventi giorni dal termine utile finale:
la sanzione da lire dieci milioni a lire sessanta milioni, in relazione a danni a cose e lesioni guaribili entro quaranta giorni;
la sanzione da lire quindici milioni a lire duecentoquaranta milioni, in relazione a danni a persone guaribili oltre quaranta giorni o per il caso di morte.
La comunicazione dei motivi della mancata offerta effettuata entro centoventi giorni dalla scadenza del termine
utile comporta la sanzione da lire tre milioni a lire nove milioni. La formulazione dell'offerta o la corresponsione
della stessa effettuate entro centoventi giorni dalla scadenza del termine utile, comporta oltre al pagamento degli
interessi, l'applicazione delle seguenti sanzioni:
dal 5 al 10 per cento della somma offerta o pagata con un ritardo non superiore ai quindici giorni,
con un limite minimo di lire ottocentomila;
dal 10 al 20 per cento della somma offerta o pagata in ritardo, decorso ogni ulteriore periodo di ritardo
di quindici giorni, con un limite minimo di lire due milioni e un limite massimo rispettivamente di lire
cinquanta milioni per sinistri con danni a cose e lesioni a persone guaribili entro quaranta giorni e di
lire duecento milioni per sinistri che abbiano causato il decesso ovvero lesioni permanenti o guarite oltre
i quaranta giorni dal sinistro.
Qualora l'impresa formuli l'offerta in ritardo, ma provveda contestualmente al pagamento della stessa, si applicano
le sanzioni di cui ai commi precedenti diminuite del 40 per cento.
L'offerta e il pagamento formulati in via transattiva o stragiudiziale, ma in ritardo rispetto ai tempi di cui al
presente articolo, sono soggette comunque alle sanzioni di cui ai commi ottavo, nono e decimo.
L'impresa che corrisponda compensi professionali per l'eventuale assistenza prestata da professionisti è tenuta ad
acquisire la documentazione probatoria relativa alla prestazione stessa e ad indicarne il corrispettivo
separatamente rispetto alle voci di danno nella quietanza di liquidazione. Ove l'impresa abbia provveduto
direttamente al pagamento dei compensi dovuti al professionista, deve darne comunicazione al danneggiato,
indicando l'importo corrisposto".