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Dermatologia estestica e correttiva

PEELING (aspetti generali)
di Valerio Cirfera

DEFINIZIONE

Il peeling e' un trattamento fisico-chimico, di pertinenza medico-specialistica, avente lo scopo, per motivi clinico-estetici, di rinnovare la pelle attraverso un insulto su di essa, tecnicamente e scientificamente controllato. La metodica mira ad esfoliare gli strati superficiali dell' epidermide e stimolare quelli medio-profondi del derma, al fine di contrastare i segni dell'invecchiamento cutaneo, conferendo alla pelle un aspetto più compatto, levigato e luminoso. La riepitelizzazione successiva si ha a partenza dell'epitelio annessiale e periannessiale.

AZIONI DEL PEELING

  1. aumento dell'attivita' mitotica nell'epidermide (le cellule si rigenerano piu' velocemente)
  2. eliminazione dei " vecchi" cheratinociti accumulati nel corneo
  3. stimolazione fibroblastica con neoformazione del collagene nel derma

CLASSIFICAZIONE DEL PEELING

  1. in base al mezzo utilizzato

    • peeling chimico: si usa una sostanza caustica

      • per i peeling superficiali e medi

        - soluzione di Jessner
        - acido glicolico a varie concentrazioni dal 20 al 70%
        - acido tricloroacetico al 10-35%
        - acido retinoico
        - acido azelaico
        - acido salicilico
        - acido piruvico
        - pasta di Unna

      • per i peeling profondi

        - fenolo e soluzione di gordon-backer

    • peeling fisico

      • con temperature fredde

        - anidride carbonica
        - azoto liquido

      • con temperature alte

        - diatermocauterio - esposizione solare


  2. in base alla estensione in profondità del danno cutaneo (strato interessato)

    1. peeling molto superficiali se interessano solo il corneo disgiunto; per alcuni autori non sono dei veri e propri peeling, ma trattamenti che vanno sotto il nome di gommage (eseguibili anche da non medici per una pulizia della pelle)

    2. peeling superficiali se interessano gli strati superficiali dell'epidermide. Sono eseguiti con acido glicolico fino al 50% , T.C.A. al 10%, Jessner in monostrato, ac. piruvico al 40%, Yellow peel con lo scopo di distendere e appianare le rughe superficiali, ammorbidire quelle di media intensità e schiarire le macchie di superficie

    3. peeling medi se interessano gli strati profondi dell'epidermide fino alla giunzione dermo - epidermica e agli strati superficiali del derma (papillare). Vengono eseguiti con ac. glicolico al 70% in numerose sedute, T.C.A. dal 20% al 35%, Piruvico al 40 - 50 e 60 %. Hanno lo scopo di trattare le rughe superficiali, appiattire le medie e distendere le profonde oltre che livellare superficialmente alcuni esiti cicatriziali e stimolare e rimodellare il tessuto lesionato delle smagliature.

    4. peeling profondi se interessano la cute fino al derma profondo. Sono molto invasivi e preferibilmente da eseguire presso centri altamente specializzati.


  3. in base all'estensione in superficie

    1. spot peeling se è molto localizzato e interessa solo singole lesioni

    2. regional peeling se interessa solo una zona di cute limitata (per esempio la fronte)

    3. total peeling se interessa un'intera area, per esempio il viso o l'addome

INDICAZIONI

  1. Invecchiamento cutaneo. Il peeling rientra nel programma medico di ringiovanimento delle pelle (aging e fotoaging)

  2. Macchie scure della pelle (discromie) soprattutto quelle del viso

  3. Acne in tutte le sue fasi

  4. Verruche piane giovanili del volto

  5. Cheratosi seborroica, attinica e discheratosi multiple

  6. Esiti cicatriziali soprattutto di acne, ma anche di varicella o altro

  7. Stati ittiosiformi e ispessimenti della pelle, come le ipercheratosi e callosità

  8. Smagliature

  9. Piccoli xantelasmi indicazione insolità in chi non vuole sottoporsi a trattamenti piu' appropriati

CONTROINDICAZIONI

  1. Herpes in fase attiva

  2. Uso di Retinoidi nei sei mesi precedenti

  3. Recenti operazioni con cicatrici in rimarginazione

  4. Dermoabrasioni

  5. Depilazioni con vari metodi nei giorni precedenti

  6. Eritemi solari

  7. Crioterapia nel mese precedente

  8. Pazienti non disposti a rinunciare all'esposizione solare

  9. Gravidanza

  10. Pazienti in stress psico-fisico o psicolabili

  11. Pazienti con anamnesi positiva per cicatrici ipertrofiche e cheloidee

  12. Malattie del tessuto connettivo su base immunologia (connettiviti)

FINALITA' GENERALI DEL PEELING

Il Peeling chimico è un trattamento dermatologico ambulatoriale che integra le terapie cutanee classiche domiciliari con lo scopo di rafforzarne e velocizzarne i risultati nei seguenti termini
  • Migliorare l'aspetto della pelle del viso, rendendola più luminosa, idratata e colorita
  • Curare il rilassamento cutaneo, dando piu' tono alla pelle
  • Migliorare le irregolarità della superficie cutanea
  • Combattere le rughe
  • Stimolare la funzione strutturale del derma
  • Migliorare il microcircolo cutaneo

METODICA PEELING

Considerazioni personali
Le metodiche peeling ai fini estetico-terapeutici con sostanze cosmeceutiche, apparentemente non pongono particolari difficoltà operative, ovviamente in mani esperte. Ad un'analisi approfondita del problema invece l'esecuzione di qualsiasi peeling nasconde quasi sempre delle insidie, spesso fonte di effetti indesiderati e contenzioso in responsabilità civile, a causa di una moltitudine di fattori, così riassumibili:

Sostanza usata (a temperatura ambiente)
  • struttura chimica
  • concentrazione
  • acidità (Ph)
  • quantità
  • qualità
  • stato fisico di applicazione (soluzione, gel, crema, pasta, maschera ecc)

Soggetto (su cui si applica)
  • stato psico-fisico
  • aspettative
  • affidabilità e collaborazione

Operatore (sanitario)
  • formazione professionale
  • preparazione specifica
  • esperienza personale
  • serenità d'animo
  • dedizione

Infrastruttura operativa (dove si opera)
  • microclima
  • igiene degli ambienti
  • illuminazione
  • confort
  • collaboratori
  • materiali usati: guanti monouso, pennelli sterili, cotton fioc imbustati, garze e batuffoli di cotone monouso, telini puliti, soluzioni tamponanti preparate artigianalmente o industrialmente, contagocce applicativi ecc.

Altri fattori: saranno esaminati nei capitoli specifici per ogni sostanza

FASI DEL PEELING

PREPEELING (fase preparatoria)
Distinguiamo un momento clinico, uno giuridico-deontologico e uno psicologico.
Momento clinico
Anamnesi

Essa è di fondamentale importanza poiché consente di definire la sensibilità cutanea e la reattività dermica, anche in termini di sua tendenza "cicatriziale"; consente altresì di conoscere le eventuali affezioni della cute, sia remote che recenti ed infine di sapere se il/la paziente è stata già sottoposta a trattamenti uguali o similari e con quali risultati.

Esame obiettivo

Ad integrazione dell'anamnesi, consente di delineare il fototipo e tipo cutaneo, le indicazioni e le controindicazioni in base alla patologia ed inestetismo cutaneo in atto.

Diagnosi

è il punto di arrivo delle due precedenti fasi.

Prescrizioni terapeutiche e preventive

Hanno lo scopo di preparare la cute all'applicazione di sostanze sostanzialmente aggressive e consiste nella prescrizione di topici a domicilio, generalmente a base di sostanze acide similari a quelle della fase peeling, ma nettamente meno concentrate, avente lo scopo di uniformare e abbassare il Ph della pelle in modo da evitarne inutili e dannosi stress nel momento di applicazione della sostanza trattante.
Momento giuridico-deontologico
Consiste essenzialmente nel
  • consenso informato al peeling con discussione sulla possibile evenienza di complicanze
  • corretta comunicazione ( non ingannevole e non speculativa)
  • chiarimento sulla procedura, sul susseguirsi delle varie fasi e sui benefici realmente ottenibili
Momento psicologico
Consiste nel
  • prestare ascolto al/alla paziente
  • capire cosa ella vuole e interagire di conseguenza anche al fine di tutelarla
  • dedicarle tempo per ascoltare e annotare le aspettative
  • selezionare i casi in base allo stato psichico e psicologico del/la richiedente il peeling
  • stabilire di comune accordo il tipo di peeling più idoneo da effettuare
  • avvertire che nei giorni immediatamente successivi al peeling è possibile che la cute trattata divenga più scura o rimanga per qualche tempo arrossata con conseguente forte impatto psico-estetico
La paziente dovrà evitare, nei giorni precedenti al peeling:
  • ceretta
  • depilazione
  • maschere curative
  • spugne e prodotti esfolianti
  • ecc.
PEELING (fase di applicazione)
La prima seduta di solito serve per saggiare la sensibilità della pelle con sostanze a media concentrazione.(spot - sensitive test) Nelle sedute successive si usa applicare la sostanza con il massimo della sua concentrazione. Il giorno del peeling, la paziente dovrà andare in studio con il viso perfettamente pulito e struccato, senza che abbia messo profumi o altro e il paziente senza aver fatto la barba o abbia messo dopobarba. La durata di una seduta dipende dal tipo di pelle e dal suo spessore; di solito alla comparsa dell'eritema si neutralizza. Il numero di sedute da effettuare dipende dai risultati programmati; in media ci vogliono dalle 5 alle 10 sedute di acido glicolico o piruvico per avere risultati soddisfacenti.

In un ambiente idoneo dal punto di vista del confort, della la visibilità, dell'igiene e del microclima, si procede come di seguito
  • lavaggio del viso
  • pulizia profonda delle impurità con alcool o con soluzioni detergenti già preparate
  • protezione delle zone sensibili (peri-oculare, labiale e pericommissurale)
  • applicazione della sostanza ad effetto peeling
con modalità differenti in base all'esperienza dell'operatore e del tipo di sostanza. Di solito si inizia dalla zona meno sensibile del volto quale può essere la fronte e poi si procede per zone estetiche differenti (parti laterali, dorso naso, guancie, mento) lasciando per ultimo le zone peri e sub-labiali e commessuarali perché più sensibili. L'applicazione può essere fatta con diversi mezzi come su precisato.
  • neutralizzazione e rimozione dell'acido con soluzione alcalina
  • lavaggio finale del viso con acqua corrente
  • applicazione di crema o impacco o maschera idratante - lenitiva
POST-PEELING (fase del follow up)
E' una fase molto delicata che inizia nel momento stesso dell'invio del/la paziente a domicilio, dove il/la paziente dovrà essere in grado di "gestire al meglio" la sua pelle.
I punti salienti sono
  • Detersione semplice: per i primi giorni dopo il peeling
  • Idratazione e nutrimento della pelle
  • Astensione dall'esposizione solare e fotoprotezione fisico-chimica, specie nelle stagioni assolate per diverse settimane e a volte mesi, come nel caso di peeling con T.C.A.
  • Astensione assoluta dal toccare la pelle, strofinarla o peggio ancora asportarne le eventuali screpolature o crosticine
  • Controlli dermatologici periodici
  • Applicazione di topici curativi già a partire dal 5° - 6° giorno dopo il peeling




Dott. Valerio Cirfera
Specialista in Dermatologia e Venereologia a Lecce
Perfezionato in Valutazione del Danno alla Persona in Medicina Legale e delle Assicurazioni




Bibliografia essenziale

1. Labrini G.: Peeling chimici. In L. Celleno: Guida alla Dermatologia Cosmetologica, II° volume.
Roma, Percorsi Editoriali di Carocci Editore, 2001, 79-90.


2. Labrini G.: Peeling: Acido Tricloroacetico in Medicina Estetica
C.A. Bartoletti: Medicina Estetica, Editrice Salus Internazionale, 1998, 549-555.


3. Rubin M.G.: Manual of chemical peels; Philadelphia, J.B. Lippincott Co., 1995



 

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